Riscoprire Il Passato Per Trasformare Il Futuro

Questo titolo un pò enigmatico vuole esprimere la voglia di esplorare la memoria per imparare come vivere il presente per poi poter affrontare meglio il futuro. Ed è con questo spirito che si è concluso il convegno tenutesi il 7 dicembre nei locali della Chiesa Battista di Matera in Via Gravina, per celebrare i 150 anni di testimonianza battista in Italia lasciando a tutti/e i fratelli e sorelle di Matera un grande senso di soddisfazione, comunione, gioia e speranza assieme ad un pizzico d’orgoglio della propria identità Battista.
La comunità di Matera ha deciso di ricordare il 150° anniversario, una tappa molto importante anche nella vita della chiesa locale, attraverso una mostra itinerante, un convegno sulla storia delle chiese battiste e in fine con un concerto con la coinvolgente partecipazione del Coro Gospel Euphoria di Napoli sotto la direzione del Maestro Emanuele Aprile. Il convegno ha avuto inizio alle ore 18.00 con la mostra storica del movimento battista raccontata dalle testimonianze e le fotografie riportate su una serie di pannelli predisposti attorno alla chiesa i quali tracciavano lo sviluppo del Battismo in Italia dalle sue origini missionarie al giorno d’oggi soffermandosi su alcuni momenti di grande importo storico-religioso e sociale dall’arrivo dei primi missionari inglesi e americani all’intesa tra la Chiesa Battista e lo stato italiano firmato nel 1993 e oltre.
Tra i partecipanti c’erano rapresentanti delle chiese Battisti di tutto il territorio Puglia/Basilicata, sacerdoti e pastori pentecostali. Hanno accolto con entusiamo l’invito a partecipare al convegno anche il Sindaco di Matera Salvatore Adduce e il Neo-Consigliere Regionale Roberto Cifarelli, i quali hanno affermato il contributo costruttivo che ha avuto e che continua ad avere, la comunità Battista nella società di Matera, citando anche l’impegno sociale per i diritti umani che la fede Battista sposa assieme alla confessione di fede in Cristo. Ci fu anche un intervento dal Dottore Gianni Maragno, studioso e esperto della storia Materana e autore di un libro sulla vita del Luigi Loperfido detto Monaco Bianco, uno dei primi pastori Battisti Italiani che lottò per i diritti dei contadini e i braccianti a ore e che contribuì a formare i prime co-operativi lavorativi dei contadini e le prime scuole per i loro figli.
In seguito c’è stato l’intervento del Pastore della Chiesa Battista di Matera, Ugo Anderson, missionario della BMS (BMS World Mission) dalla Gran Bretagna. Il Pastore ha espresso il suo grande dispiacere per la scomparsa recente del’ex-Presidente Sudafricano, Nelson Mandela, dando però un avvertimento agli ascoltatori che nel giro di poco tempo la gente si sarebbe data alla ricerca di un altra ‘leggenda’, un altro gran personaggio messianico da sostituirlo. Pastore Anderson ha ribadito che la cosa più difficile invece è di essere un popolo messianico tutti insieme, una sfida lanciata dai primi battisti ma purtroppo realizzatesi soltanto sporadicamente nella storia delle nostre chiese.
Il Presidente dell’Unione Cristiana Evangelica Battista, il Pastore Rafaele Volpe ha voluto con il suo intervento rendere omaggio ai primi missionari che portarono in Italia non solo il Vangelo ma un modo unico e nuovo di essere chiesa, un’originale ecclesiologia di stampo congregazionalista che mette l’enfasi sull’importanza della singola chiesa locale, la congregazione in collegamento con le chiese sorelle ma dotato di una sua autonomia. Difatti non c’è ne papa e nemmeno un capo nel ‘sacerdozio di tutti i credenti’. Raccontò che giorno d’oggi quando si pensa ai missionari stranieri si pensa ad organizzazioni ben fornite e ricche ma i primi due missionari Battisti Pastori James Wall e Edward Clark, che vennero a portare il Vangelo in Italia dall'Inghilterra dal 1863non avevano nulla. Anzi, dovettero pure vendere tutto quello che avevano per pagare il passaggio in nave dalla Gran Bretagna.
Pastore Volpe parlò anche dello stato di analfabetismo che trovarono i primi missionari una volta arrivati in Italia con quasi 90% di analfabetismo in alcune zone dell'Italia. La loro risposta a quest’esigenza era di aprire le scuole per i poveri e i figli degli operai perché capivano che attraverso l’istruzione e l’aiuto concreto la gente si sarebbe liberata e potenziata a leggere e capire il messaggio del Vangelo. Ha ribadito che mentre i contributi inglesi e americani sono stati fondamentali per la nascita e lo sviluppo del Battismo italiano erano comunque finalizzati all’autonomia delle chiese italiane. Un autonomia che, come dice Presidente Volpe, ‘ si caratterizza in Italia per lo sforzo di costruire una missione integrale che sappia coniugare insieme una buona riflessione teologica che aiuti contro ogni fondamentalismo, uno spirito evangelistico nella sana tradizione battista e un impegno sociale deciso.’
La serata si è conclusa con un concerto energico e coinvolgente del Coro Gospel Euphoria di Napoli che attraverso i loro canti e le esortazioni del direttore Emanuele Aprile hanno saputo creare un evento evangelistico molto stimolante in una chiesa strapiena, tanto che non c’era posto per tutti a sedere neanche nella galleria.
Domenica 8 dicembre si è tenuto il culto di lode animato sempre del Coro Gospel Euphoria al quale il Presidente Rafaele Volpe ha predicato. Il testo della predicazione era Giobbe 42:5, ‘Il mio orecchio aveva sentito parlare di te ma ora l’occhio mio ti ha visto, le parole di Giobbe rivolte a Dio dopo un lungo dibattito e le sue estreme sofferenze. Il Pastore ha sottolineato l’importanza di tenere la parola di Dio sempre a portata di mano e di non rimanere chiusi nelle proprie disperazioni vivendo soltanto una fede di ‘seconda mano’ ma di cercare l’esperienza di Giobbe che ha potuto dire che ora "l’occhio mio ti ha visto". Solo con un incontro ravvicinato con Gesù possiamo essere trasformati come individui e come comunità. Il Pastore ha concluso il sermone augurando a tutti e a tutte di sperimentare l’incontro liberatorio con Gesù Cristo il nostro Salvatore. Come consueto, le celebrazioni si sono concluse con un’agape abbondante nella chiesa per gli ospiti e la promessa di invitare di nuovo il coro in Puglia/ Basilicata al più presto.